Il peso della componente maschile sull’infertilità di coppia viene troppo spesso sottovalutato. Infatti, si stima che in circa il 50% dei casi di inferilità di coppia, il motivo sia da ricercare in una prevalente ipofertilità andrologica.
Secondo le stime, oltre 5 milioni di maschi italiani in età fertile presentano fattori di rischio potenzialmente dannosi per il sistema riproduttivo, con conseguente rischio di infertilità maschile. Solitamente una coppia si considera infertile quando sussiste il fallimento al concepimento dopo almeno 12 mesi di rapporti regolari non protetti. L’andrologo deve “intercettare” il maschio della coppia infertile all’inizio dell’iter diagnostico-terapeutico :
Perché l’infertilità è una malattia
Perché la coppia diventa più sana
Perché l’infertilità deve essere considerata specchio di salute generale
Perché è economico
Perché è una legge dello stato
tutte le patologie del tratto riproduttivo maschile sono aumentate di frequenza negli ultimi 20 anni e, di conseguenza, è in crescita anche l’infertilità maschile. I principali fattori di rischio per infertilità maschile sono:
Criptorchidismo: la mancanza di uno o entrambi i testicoli
Varicocele
Traumi testicolari
Infezioni del tratto riproduttivo
Cause iatrogene come chirurgia pregressa o chemioterapia
Malattie sistematiche ed endocrine
Esposizione a fattori ambientali e occupazionali
Torsione del funicolo spermatico
Tumori del testicolo
Familiarità per infertilità e poliabortività
Cause genetiche
Nonostante la disponibilità di avanzate tecniche diagnostiche si stima che l’incapacità di concepire spontaneamente per una coppia rimane inspiegata nel 25-30% dei casi.
Presso il nostro Centro Lusenti – Poliambulatorio Baia del Re, il dottor Stefano Fiordelise, Andrologo/Urologo di grande e specifica competenza ed esperienza, propone il proprio seguente approccio per definire una corretta diagnosi.